Coordinamento Rete Oncologica
Negli ultimi anni, i modelli assunti a riferimento della riorganizzazione dell’offerta sanitaria a livello regionale si sono basati sulla centralità del concetto di rete assistenziale, operante secondo percorsi diagnostico-terapeutici predefiniti a livello regionale, in grado di garantire ampia copertura territoriale e tempestività di accesso alle cure, oltre che disponibilità di setting assistenziali più specializzati, al crescere della complessità della domanda. Nel documento d’intesa della conferenza Stato-Regioni n.144 del 30/10/2014, è stata sottolineata la necessità di attivare le reti oncologiche in tutte le regioni per una miglior programmazione e per far fronte alla complessità delle patologie. Il modello a rete tende ad includere tutte le strutture presenti sul territorio ed a vario titolo competenti per la prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione del cancro garantendo a tutti i centri che vi faranno parte la possibilità di contribuire per i loro ambiti di competenza alla piena attuazione di un percorso assistenziale organizzato ed efficiente, non dispersivo per il cittadino ed in grado di rispondere al bisogno di Salute garantendo una adeguata gestione multidisciplinare integrata attraverso la presa in carico ad opera dei Gruppi Oncologici Multidisciplinari (GOM) settorializzati per patologia. I vantaggi del modello sono l migliore allocazione dei setting di cura nelle strutture a differente livello di specializzazione, la condivisione delle tecnologie non sempre sostenibili per le singole strutture ospedaliere; e il garantire un più equo accesso alle cure, soprattutto per ciò che concerne le prestazioni a più alta specialità.
A fronte di questa chiara esigenza il IV rapporto AGENAS sulle Reti Oncologiche, pubblicato nel 2021, ha mostrato con chiarezza la disomogeneità nazionale, con la presenza di poche reti completamente operative, e come vi sia disomogeneità dei modelli organizzativi e gestionali anche per la scarsa comunicazione tra i vari sistemi (Figura 1, estratto dal IV rapporto Agenas sulle reti oncologiche).
La pandemia ha reso ancora più evidenti le numerose criticità già presenti nel Servizio Sanitario Nazionale generando vaste aree di sotto trattamento e sottodiagnosi. Infatti, numerose terapie e interventi sono stati sospesi e rimandati, così come gli screening e le attività di prevenzione. In particolare, il paziente oncologico cronico è quello che ha maggiormente risentito del ritardo nelle cure, della difficoltà a raggiungere l’ospedale per i trattamenti, così come del confronto e controllo da parte del clinico curante. D’altra parte, la pandemia ha reso evidente la necessità di migliorare il percorso di cura tra ospedale e territorio, anche approfittando della maggiore consapevolezza delle potenzialità degli strumenti digitali. Vi è oggi maggiore consapevolezza che la logica dei silos tra servizi ospedialieri e territoriali vada superata nell’ottica della completa e continua presa in carico del paziente.
Tra le reti oncologiche più attive nel panorama nazionale spicca proprio quella della Regione Siciliana.
Risorse
Normativa
- D.A. n. 1835 del 20.09.2019 di costituzione del Coordinamento Regionale della Rete Oncologica
- Intesa Stato - Regioni dell'aprile 2019
- Intesa Stato Regioni del 26 gennaio 2023 recante: “Piano oncologico nazionale: documento di pianificazione e indirizzo per la prevenzione e il contrasto del cancro 2023 – 2027”
- D.A. n. 789 dell’8 agosto 2023 recante “Recepimento dell'Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano del 26 gennaio 2023 recante “Piano Oncologico Nazionale: documento di pianificazione e indirizzo per la prevenzione e il contrasto del cancro 2023-2027”
- D.A. n. 1200 del 28 novembre 2023 recante “Individuazione linee strategiche prioritarie per l’utilizzo del Fondo per l’implementazione del Piano oncologico nazionale 2023 – 2027”