Tumori eredo-familiari

Regione Siciliana Assessorato della Salute


I “tumori ereditari” sono neoplasie che insorgono a causa della presenza di varianti genetiche costitutive che conferiscono un rischio di sviluppare un tumore sensibilmente superiore a quello della popolazione generale.

Nel corso degli ultimi anni, sono stati individuati i geni responsabili di molte forme di predisposizione ereditaria che interessano tumori di varia istologia, comuni e rari. Ad esempio, si stima che circa il 2-8% di tutti i carcinomi colorettali e il 10-20% di quelli diagnosticati in età inferiore a 50 anni si sviluppi in individui che hanno un alto rischio su base genetica. La predisposizione genetica al CCR è associata a diverse condizioni ereditarie. La forma di predisposizione ereditaria ai tumori colorettali  più comune è la sindrome di Lynch (SL), che ha una incidenza del 2.8% tra i pazienti con una nuova diagnosi di cancro colorettale (CCR) e 2-5%  tra i pazienti con diagnosi di cancro dell’endometrio (CE). La sindrome di Lynch è una condizione ereditaria associata ad un aumento di rischio di sviluppare nell’arco della vita diversi tipi di neoplasie, principalmente CCR e CE ed è causata da varianti patogenetiche dei geni coinvolti nel riparo da MisMatch del DNA (geni MMR), in particolare MLH1, PMS2, MSH2 e MSH6.   

Altri geni associati all’insorgenza di neoplasie ereditarie sono i geni BRCA1 e BRCA2. La presenza di una variante patogenetica costituzionale a carico di tali geni è associata ad un incremento del rischio di sviluppare tumori della mammella e dell’ovaio, ma anche del pancreas e della prostata. Oggi, il riscontro di una variante patogenetica in BRCA1/2 è importante perché permette di intraprendere percorsi di prevenzione (primaria e/o secondaria) oncologica personale e familiare, e di riduzione del rischio, laddove indicati, ma ha anche importanti implicazioni terapeutiche in quanto predittivo di efficacia di specifiche terapie antitumorali come gli inibitori di PARP.

L’accelerazione delle conoscenze nell’ambito dei tumori eredo-familiari è legata principalmente all’introduzione della tecnologia NGS (Next Generation Sequencing) e dei pannelli multigenici, offerti sempre più spesso in sostituzione delle tradizionali analisi di singoli geni.

Tutti questi progressi, se da un lato hanno migliorato le capacità diagnostiche, allo stesso tempo hanno aggiunto ulteriore complessità, in quanto è aumentata la percentuale di risultati di difficile interpretazione clinica [VUS (Variant of Uncertain Significance) o geni a penetranza incerta], è incrementato il volume dei soggetti da sottoporre a Consulenza Genetica Oncologica (CGO), e ha contribuito alla nascita di un nuovo modello di CGO, conosciuto con il termine inglese di “Mainstreaming  Cancer Genetics-MCG” perché molto diffuso a livello internazionale, nel quale Oncologi Medici e altri specialisti del percorso diagnostico e terapeutico oncologico possono avviare direttamente il paziente direttamente alla diagnosi genetica quando questo presenta caratteristiche di malattia tali da rendere utile al team oncologico il risultato di uno specifico test genetico costituzionale a scopo di trattamento (come per esempio avviene con il test BRCA nel carcinoma ovarico).

Pertanto, il paziente oncologico con sindrome ereditaria, così come il soggetto sano con variante patogena di un gene che predispone all’insorgenza di un tumore, necessita, in ragione della complessità e della natura delle problematiche che si trova ad affrontare e della loro intensità e durata, di una presa in carico globale ed una gestione integrata dei relativi percorsi diagnostico-terapeutici.